Elia Novecento

Elia Novecento (Roma, 1989) è un artista italiano che vive e lavora a Roma. Frequenta sin da giovanissimo l’ambiente underground della street art capitolina. Resta presto affascinato dal mondo fatto di lettere e colori dei graffiti, che inizia a realizzare, prediligendo per la composizione ed equilibrio delle geometrie e delle cromie. Si diploma al Liceo Artistico Ripetta dove, tramite il pittore/professore Cesare Tacchi, viene a conoscenza della Scuola Romana di Piazza del Popolo ed elegge la pittura come suo medium prediletto. Il clima culturale romano degli anni Sessanta resta, tutt’oggi, per Elia una grande fonte di ispirazione e studio per il suo lavoro. Nel 2016/2017, con l’artista Leonardo Crudi, fonda a Roma il Collettivo900. I due artisti, oltre alla realizzazione di pitture murarie per commissioni pubbliche e private, affiggono per le vie della città poster dipinti a mano legati al mondo cinematografico italiano. Gli elementi e i simboli dell’ambiente urbano, la Roma degli anni Sessanta, insieme alla letteratura, alla poesia e al cinema, sono le principali suggestioni che hanno dato vita a più cicli produttivi e costituiscono il sitema di riferimento per eccellenza della sua poetica. Costante in lui è la volontà di creare all’interno delle sue opere sistemi decodificabili e narrativi di strutture visive che, in un sapiente gioco di equilibri, mettono in dialogo il mondo astratto delle figure geometriche con quello armonico figurativo di profili umani e animali. Distante da qualsiasi implicazione politica, la firma di Elia è riscontrabile nell’utilizzo della figura della donna. Seppur fortemente connessa al mondo dei mass-media, da cui la estrapola come silhoutte da impiegare per infinite variabili, diventa una sorta di logo che si fonde con la saldezza delle forme geometriche. Recentemente impiega come supporto pittorico tappeti e tessuti provenienti da tutto il mondo, recuperati spesso in mercati o in case private. La volontà di Elia di aggiungere un proprio capitolo, una propria traccia, su materiali che incarnano già una loro storia, si rende manifesta attraverso il suo intervento pittorico su di essi. Un gesto artistico mai istintivo, sempre meditato, che si profila come un preciso “lavoro tessile” poiché si inserisce e prosegue, senza rotture, le forme e i racconti precedentemente ricamati. Questo interesse risiede, inoltre, in uno specifico contesto geometrico connesso al concetto di texture: una serie di forme che compongono uno schema perfetto. L’artista vede questo pattern come un algoritmo perfetto nel quale è indispensabile penetrare per integrarsi con la propria immagine, affinchè ordine e caos, oggettività e soggettività possano coesistere. Nel 2020 lavora presso lo studio di Giosetta Fioroni come aiuto-pittore. Costante è il suo contributo per l’editoria indipendente e tra le collaborazioni più importanti, ricordiamo le riviste il Ventriloco, Graffiti ner Core (Wholetrain Press) e Sentieri Selvaggi.
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Pittura
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